In the Garden of the Finzi-Bodinis

B C Johnson bjohnson02 at insightbb.com
Thu Jul 20 11:32:59 CDT 2006


Si trasferì nel luglio del '44 a Roma. Finita la guerra, la politica italiana si rimise inmoto senza grandi cambiamenti nel profondo: lo Stato cambiava superficialmente volto ma l'essenza di molti problemi, segnatamente quello meridionale, non mutò di prospettiva. Da qui la sua "delusione senza rimpianto" di quegli anni. Di quel periodo abbiamo 40 poesie che testimoniano il contatto di Bodini con quello che Macrì chiama il "Barocco romano", una stagione dell'ermetismo che "risaliva in parte al chimerico liberty di D'Annunzio e si esprimeva anche nel mitico paesaggio urbano del Vigolo". Qui matura il progetto di un libro di poesie di cui alcune confluiranno nell'opera successiva in volume La luna dei Borboni, forse la più conosciuta delle due che il Bodini pubblicò in vita. Ma è evidente in queste liriche, come nella raccolta citata, l'influsso della poesia spagnola, soprattutto di Federico Garcia Lorca. Dall'autunno del 1946 a Pasqua 1949 infatti, l'artista si reca più volte in Spagna, con breve ritorno a Roma nell'estate del 1947, ed è in quella esperienza che matura la genesi de La luna (ricordo, per inciso, che la luna è un archetipo fondamentale della poesia di Garcia Lorca). 

http://www.club.it/autori/grandi/vittorio.bodini/indice-i.html

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